Il 3° Rapporto MEV(i), pubblicato nel febbraio 2016, ha posto l'accento su alcune specifiche cause di morte, tra le quali incidenti e traumatismi. L'andamento per età di tali eventi ha suggerito di analizzare con maggiore attenzione la mortalità nelle età giovanili, dove risulta preponderante la quota di decessi per incidenti stradali, ai quali si affiancano in misura sensibile i decessi per altre cause violente, soprattutto suicidi e aggressioni, oltre alla mortalità per patologie oncologiche e del sistema circolatorio, in parte classificabile come evitabile. L'analisi è stata condotta sulla casistica del periodo 2009-2013, ultimo quinquennio a oggi disponibile in base ai dati ufficiali Istat, e porta a quantificare in oltre 40 alla settimana il numero di morti tra i 5 e i 29 anni di età. Lo Speciale MEV(i) Età Giovanili sottolinea inoltre una interessante variabilità territoriale per le diverse cause di morte analizzate, avendo Nebo Ricerche PA elaborato indicatori disaggregati per le principali aree geografiche (nord-ovest, nord-est, centro, sud, isole).
Il 23 maggio 2016 Eurostat ha diffuso i risultati di un'analisi sulla mortalità evitabile realizzato fra i Paesi dell’Unione Europea ed EFTA. Nebo Ricerche PA ha confrontato la sintesi dello studio condotto dall’Istituzione europea con l’esito dell’ultimo Rapporto MEV(i), edito lo scorso febbraio. Il confronto fra le due pubblicazioni evidenzia un analogo dato nazionale, circa 100.000 morti evitabili; inoltre, Nebo traduce l’analisi su base regionale "rileggendo" i dati alla luce della definizione Eurostat di mortalità evitabile. Lo Speciale MEV(i) Eurostat analizza i decessi definiti amenable (o “trattabili”) e quelli richiamati come preventable (o “prevenibili”), che insieme concorrono a definire il più vasto ambito della avoidable mortality, su base regionale. |
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On-line il 3° Rapporto MEV(i) "Mortalità evitabile (con intelligenza)", aggiornato ai dati 2013 dei decessi per causa resi disponibili dall'Istat lo scorso dicembre.
L'edizione MEV(i) 2015-16 amplia il già vasto modello di indicatori regionali e provinciali adottato per le annualità precedenti relativi ai decessi contrastabili con interventi di sanità pubblica. MEV(i) propone infatti un focus su alcune specifiche cause di morte evitabili: tumori delle vie respiratorie, tumori della donna, incidenti stradali, suicidi. Inoltre, si aggiunge all'indicatore "giorni di vita perduti pro-capite", finalizzato a quantificare il tributo collettivamente espresso dalla popolazione residente in termini di mortalità evitabile, l'indice "anni di vita perduti per deceduto", che evidenzia il tributo medio individuale.
Il Rapporto completo, la Banca Dati Indicatori ed altre risorse utili sono disponibili sul sito dedicato www.mortalitaevitabile.it . |
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Il fenomeno dei decessi contrastabili con interventi di sanità pubblica è stato ripreso dal Gruppo di lavoro MEV(i) come naturale prosecuzione degli Atlanti Prometeo ed ERA - Epidemiologia e Ricerca Applicata, i due principali studi realizzati in Italia in materia, già dalla edizione 2013 arricchito ed evoluto alla luce di due interventi metodologici di rilevante impatto per i fruitori della ricerca sia in termini di portato conoscitivo che di strumento operativo, e cioè l’aggiornamento agli ultimi dati disponibili degli indicatori territoriali, elaborati per genere e grandi aree di diagnosi e interventi, e la revisione e integrazione della classificazione italiana delle cause di morte evitabili, oltre al passaggio alla codifica ICD10, adottata in Italia a partire dai decessi 2008.
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